World Health Organization, Sesta conferenza interministeriale su ambiente e salute

Liliana Cori, IFC-CNR.

Una salute migliore. Un ambiente più salubre. Scelte sostenibili. Queste le tre parole d’ordine della Conferenza che si apre oggi, 13 giugno.

I ministri dell’ambiente e della salute dei 53 paesi della Regione Europea della World Health Organisation si incontrano per fare il punto sugli obiettivi e le politiche, a 28 anni dalla prima conferenza di Francoforte (1989). La piattaforma intersettoriale delle conferenze negli anni è servita a mantenere l’attenzione su una tematica complessa e piena di implicazioni sociali ed economiche: nel tempo sono stati infatti coinvolti altri ministeri competenti, come quelli dei trasporti a Londra nel 1999. Dal 2004, a Budapest, l’attenzione si è puntata sulla salute dei bambini, come target prioritario per la vulnerabilità e come chiave per mettere al contro gli impegni per il futuro del pianeta. A Parma nel 2010 sono stati presi impegni che ora vanno verificati. L’attenzione a coinvolgere protagonisti diversi e coinvolgere il pubblico è cresciuta nel tempo.

Il quadro che si presenta oggi è sempre più interconnesso e globalizzato. Ciascuno degli obiettivi di questa Sesta conferenza interministeriale su ambiente e salute del WHO è infatti strettamente connesso a uno o più obiettivi della “Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile” delle Nazioni Unite (UNEP), in modo da armonizzarne obiettivi e strategie.

Ecco ciò che dichiarano gli organizzatori della Conferenza WHO di Ostrava in apertura.

La realtà da cui si parte è quella di quasi un milione e mezzo di morti all'anno nella regione europea del WHO, pari al 16% di tutte le morti, sono causati da rischi ambientali che potrebbero essere evitati o eliminati (regione che comprende Europa e stati ad est di essa, per un totale di 53). I principali determinanti ambientali di salute vanno affrontati e rimossi nel più breve tempo possibile: inquinamento atmosferico, servizi idrici e sanitari inadeguati, prodotti chimici pericolosi, rifiuti, siti contaminati e cambiamento climatico. Le sfide sono aggravate da: vincoli di bilancio degli Stati membri, disparità socioeconomiche e di genere, eventi climatici estremi, aumento delle malattie non trasmissibili, invecchiamento della popolazione e migrazioni senza precedenti nella regione europea. I complessi rapporti tra fattori ambientali, biologici, demografici, economici, sociali e altri fattori richiedono un miglioramento della resilienza delle comunità alle pressioni fisiche, naturali e sociali del XXI secolo. I partecipanti alla Sesta Conferenza ministeriale discuteranno nuove risposte a queste sfide multiple. Le risposte devono tener conto delle prove scientifiche che dimostrano come la salvaguardia dell'ambiente a livello globale sia essenziale per la sopravvivenza dell'umanità. Dovrebbero inoltre riconoscere la natura transfrontaliera delle sfide ambientali, la necessità di mirare le azioni non solo a livello nazionale, ma anche a livello locale e urbano; l’importanza cruciale di individuare le parti della popolazione i più vulnerabili; la necessità di una buona governance, che includa il coinvolgimento delle parti interessate e dei cittadini.

Focalizzandosi sulla creazione di ambienti di sostegno e di comunità resilienti - uno dei pilastri della politica europea dell'OMS per la salute e il benessere (Health 2020) - la Conferenza mira a posizionare il Processo Europeo per l'Ambiente e la Salute come piattaforma per l'attuazione degli obiettivi ambientali e sanitari della “Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile” nella Regione Europea.

La Conferenza è organizzata dall'Ufficio Regionale del WHO per l'Europa, in collaborazione con UNECE e UNEP ed è ospitata dal governo della Repubblica Ceca, dalla Regione Moravia-Slesia e dal Comune di Ostrava.