Alcune affermazioni vanno riprese per essere opportunamente inquadrate e commentate.
Innanzitutto la pubblicazione scientifica garantisce la revisione cosiddetta “tra pari”, la peer review, che certifica la validità dal punto di vista metodologico, di contenuti e di coerenza con gli altri studi pubblicati nel mondo sulla stessa materia. Science of the Total Environment è una rivista altamente qualificata del settore ambientale con un panel di revisori internazionali indipendenti, come sanno tutti i ricercatori della materia.
Le dichiarazioni di un rappresentante di Tirreno Power riportate da ANSA ieri fanno riferimento all’Osservatorio (che dovrebbe essere l’Osservatorio regionale salute e ambiente della Regione Liguria, citato anche nell’articolo e che ha ricevuto i dati su cui l’articolo si basa) affermando che ha escluso impatti dell’impianto, così come i dati dell’Agenzia regionale per l’ambiente.
E’ chiaro per i ricercatori di CNR-IFC che i risultati di studi pubblicati su riviste scientifiche accreditate a livello internazionale non possono essere confutati da commissioni istituite da un ente locale o una Regione, ancorché composti da rappresentanti del mondo scientifico. Alcuni membri dell’Osservatorio ambiente salute istituito dalla regione Liguria sollevarono critiche già alla presentazione dei dati, critiche sistematicamente discusse e analizzate allora, anche con argomentazioni e dettagli che si possono ritrovare nell’articolo pubblicato.
In particolare, le valutazioni svolte dall’osservatorio erano basate su confronti dello stato di salute esistente nell’area di Vado rispetto alla media regionale, mentre gli epidemiologi ambientali di CNR-IFC hanno lavorato sulle differenze ambientali e sanitarie esistenti all’interno dell’area di 12 comuni intorno a Vado Ligure. Sono stati confrontati tra loro i dati di mortalità e ricoveri in 4 aree a diverso livello di inquinamento e valutate le differenze tra le classi più esposte rispetto a quella meno esposta.
Non è stato considerato un livello di inquinamento ambientale stabilito dalla legge, perché l’interesse principale era quello di capire se c’erano differenze di salute anche a livelli più bassi di diffusione di sostanze inquinanti. Oggi è infatti universalmente accettato che si verificano effetti negativi sulla salute anche nel caso di esposizioni ad inquinanti nell’aria che sono più basse di quelle stabilite dalla legge, e che si usano per il monitoraggio ambientale, come afferma la stessa Organizzazione Mondiale della Salute, OMS.
Quanto al fatto che siano dati “vecchi” gli stessi ricercatori hanno scritto nel comunicato che annunciava la pubblicazione che purtroppo ancora una volta si è dovuto studiare a posteriori eventi avversi sulla salute accaduti in passato. Eventi avversi che non sono ipotizzati o “teorici”, come afferma Tirreno Power nelle dichiarazioni ad ANSA, ma sono decessi e malattie realmente avvenute. Ci si augura quindi che si possa migliorare in futuro, utilizzando approcci preventivi per la protezione della salute (valutazione di impatto sulla salute o VIS).
L’originalità dell’articolo pubblicato sta proprio nell’aver dimensionato, dato una misura dei rischi e dei danni sulla salute, specie in riferimento a cause di morte e ricovero per le quali sono consolidate le conoscenze scientifiche sulla relazione con gli inquinanti ambientali in gioco anche a Vado Ligure.
Infine riguardo al fatto che le conclusioni dell’Osservatorio “escluderebbero qualsiasi impatto dell’impianto” chi lo afferma se ne assume tutta la responsabilità, mentre i ricercatori affermano che “l’articolo scientifico pubblicato da Science of the Total Environment indica una situazione ben diversa”.
Minichilli F., Gorini F., Bustaffa E., Cori L., Bianchi F. ‘Mortality and hospitalization associated to emissions of a coal power plant: A population-based cohort study’, Science of the Total Environment, vol 694 (2019) 133757.