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Biomonitoraggio SEpiAs

 

SEpiAs (Sorveglianza Epidemiologica in aree interessate da inquinamento ambientale da Arsenico di origine naturale o antropica) è un progetto biennale iniziato nel 2010 e finanziato dal Ministero della Salute (CCM 2010).

Descrizione

L’obiettivo principale di SEpiAs è quello di valutare la relazione tra marcatori di esposizione ad arsenico, di effetto biologico precoce e di rischio per la salute e di definire indicatori per un sistema avanzato di sorveglianza ambiente-salute. Lo studio è stato effettuato in due aree caratterizzate da contaminazione da arsenico di origine prevalentemente naturale (Amiata e Viterbese) e in due aree caratterizzate da contaminazione da arsenico di origine antropica (Taranto e Gela).
Gli obiettivi specifici del progetto sono:
♦ Caratterizzazione ambientale e sanitaria nelle zone di interesse, mirata alla definizione di proxi di esposizione
♦ Misura dell’esposizione individuale nelle quattro aree di interesse attraverso biomonitoraggio umano, di As nel sangue e nelle urine, in campioni casualizzati di popolazione residente
♦ Misura di biomarcatori di effetto precoce e di rischio pre‐clinico: marcatori cromosomici/molecolari di suscettibilità e danno genetico e epigenetico, marcatori molecolari di danno al DNA, stress, apoptosi, marcatori di rischio cardiovascolare
♦ Valutazione delle associazioni tra misure di esposizione e di effetto biologico, attraverso: analisi statistica dei dati analitici e clinici, analisi di correlazione tra dati su ambiente e salute, dati reperiti dal questionario e dati dei marcatori.
♦ Definizione di indicatori per un sistema avanzato di sorveglianza ambientesalute.

Attività

SEpiAs è uno studio epidemiologico osservazionale multicentrico, basato su biomonitoraggio umano e intervista tramite questionario su campioni di soggetti giovani adulti.
L’unità di ricerca di Epidemiologia ambientale e registri di patologia è stata coordinatrice del progetto e si è occupata della valutazione delle associazioni tra misure di esposizione e di effetto biologico.
Ogni soggetto reclutato ha effettuato un’intervista tramite questionario standardizzato, un prelievo di sangue e la raccolta di un campione di urina, una misura non invasiva di parameri clinici.
Le analisi statistiche sono state effettuate su 271 soggetti (Amiata 58, 28 maschi e 30 femmine; Viterbo 72, 32 maschi e 40 femmine; Taranto 50, 24 maschi e 26 femmine; Gela 91, 48 maschi e 43 femmine).
In campioni di urine dei soggetti reclutati sono state misurate le concentrazioni di arsenico inorganico (Asi) e delle forme metilate MMA e DMA, mediante l’utilizzo dello spettrometro di massa accoppiato induttivamente (DRC-ICP-MS), previa separazione cromatografica (HPLC).
Sono inoltre stati misurati numerosi biomarcatori molecolari, di danno al DNA e di rischio cardiovascolare.
La distribuzione di Asi e di Asi+MMA+DMA è stata descritta per ciascuna area e per i due sessi, mediante lamedia geometrica (MG), i percentili e la deviazione standard (DS). L’associazione tra livello di arsenico e variabili del questionario è stata valutata mediante regressione multipla.

Risultati

I risultati mostrano un’elevata variabilità dell’arsenico all’interno e tra aree.
I campioni di Gela e Taranto hanno una concentrazione più elevata di Asi rispetto alla zona Amiatina e del Viterbese.
I soggetti con Asi >1,5 μg/l o con Asi+MMA+ DMA >15 μg/l (soglie di attenzione suggerite dalla Società italiana valori di riferimento-SIVR), sono rispettivamente 137 (50,6%) e 68 (25,1%).
Nel campione della zona Viterbese è emersa un’associazione positiva tra Asi e utilizzo di acqua potabile. I campioni di Gela e Taranto hanno mostrato un’associazione positiva tra Asi ed esposizione occupazionale.
Il consumo di pesce è risultato associato con concentrazioni elevate di Asi per l’intero campione, in particolare tra i maschi di Gela. Risultati simili sono stati osservati considerando Asi+MMA+DMA.
I soggetti con valori di Asi o Asi+MMA+DMA più elevati del 95° percentile sono risultati 15 (6 a Taranto, 5 a Gela, 3 nel Viterbese, 1 nell’Amiata).
I rapporti tra Asi e specie organiche (indici di efficienza di metilazione) sono risultati diversi per sesso e aree.
E’ stata confermata l’importanza dei polimorfismi AS3MTMet287Thr, GST-T1, GST-M1, OGG1.
L’analisi dello spessore medio-intimale carotideo ha evidenziato valori nella norma, ma più elevati tra gli uomini del Viterbese, Taranto e Gela.
I risultati sono informativi di esposizioni ad arsenico inorganico e organico in quote ampie, o comunque non trascurabili, dei campioni studiati.
I risultati nel loro complesso suggeriscono di approfondire ulteriormente lo studio delle vie di esposizione a specie organiche e inorganiche di arsenico, e supportano la raccomandazione di attuare misure di prevenzione primaria finalizzate a ridurre il livello di esposizione delle popolazioni.

Documenti

Partner

♦ U.O.1 – ASL Viterbo e Regione Lazio
♦ U.O.2 – USL 7 di Siena, Zona Amiata-Val d’Orcia
♦ U.O.3. – ASL Taranto e Regione Puglia
♦ U.O.4 – ASP Caltanissetta e Regione Sicilia
♦ U.O.5 – Istituto di fisiologia clinica del CNR, Unità di ricerca genetica, Pisa
♦ U.O.6 – Istituto di genetica molecolare del CNR, Pavia
♦ U.O.7 – I.R.C.C.S. Fondazione S. Maugeri, Laboratorio misure ambientali e tossicologiche, Pavia
♦ U.O.8 – Istituto di fisiologia clinica del CNR, Unità di imaging cardiovascolare, polmonare e nuove tecnologie, Pisa
♦ U.O.8 – Fondazione San Raffaele, Taranto

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