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16-17 novembre 2020 La Conferenza presenta le esperienze del progetto CISAS assieme ad interessanti sviluppi nazionali e internazionali su comunicazione, governance e percezione del rischio.
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di Liliana Cori e Fabrizio Bianchi
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di Luca Carra, Francesco Forastiere, Fabrizio Bianchi, Paolo Vineis, Rodolfo Saracci, Stefania Salmaso
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di Fabrizio Bianchi.
Read moredi Liliana Cori
di Fabrizio Bianchi, Paolo Lauriola, Liliana Cori
di Fabrizio Bianchi
di Fabrizio Bianchi e Liliana Cori
Nell'area della centrale a carbone Tirreno Power a Vado Ligure – dismessa cinque anni fa – negli anni compresi tra il 2001 e il 2013, sono stati riscontrati eccessi di mortalità (+ 49%) nelle aree a maggiore esposizione a inquinamento atmosferico. È questo ciò che emerge da uno studio condotto da un gruppo di epidemiologi ambientali dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa che ha valutato la relazione tra esposizione ad inquinanti atmosferici e rischio di mortalità e ricovero in ospedale per cause tumorali e non tumorali. Il lavoro è stato pubblicato recentemente su Science of the Total Environment.
“Qui veniva prodotto l’erbicida FS1”, racconta Fabrizio Bianchi di IFC\CNR Pisa ai microfoni di Radio Rai1.
Siamo tra i Comuni di Massa e Carrara, un tempo grande polo industriale, oggi questo territorio è uno dei 45 siti di interesse nazionale ad alto ed esteso danno ambientale.
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La notizia della pubblicazione dell’articolo ‘Mortalità e ricoveri ospedalieri associate alle emissioni di una centrale a carbone: uno studio di coorte di popolazione’ sulla prestigiosa rivista scientifica Science of the Total Environment, a firma dei ricercatori del CNR-IFC di Pisa Minichilli, Gorini, Bustaffa, Cori e Bianchi, è circolata ieri su testate e social media italiani, suscitando reazioni da diverse fonti, compresa quella della Tirreno Power, l’azienda proprietaria dell’impianto di Vado Ligure studiato dagli epidemiologi ambientali toscani.